Bcntechlab Journalism #4 – Cos’è lo storytelling?

Tutte le aziende hanno una storia da raccontare. Una storia che può migliorare la loro strategia di marketing. Stiamo parlando dello storytelling, una pratica che da qualche anno si è convertita nella protagonista del branded content.
Perché è così importante fare storytelling?
Lo storytelling rappresenta uno degli strumenti più importanti nel branded content, poiché saper sfruttare l’arte della narrazione, rappresenta la chiave per stabilire una buona comunicazione, informando ed emozionando il pubblico senza annoiare. In sintesi, lo storytelling permette alle aziende di trasformare il proprio messaggio commerciale, e perciò il proprio obiettivo strategico, in un formato noto al pubblico.
“Gli scienziati dicono che siamo fatti di atomi, ma un uccellino mi ha detto che siamo fatti di storie”. @EduardoGaleano
Come impostare uno storytelling
Lo storytelling è una vecchia conoscenza dell’editor creativo. È una tecnica che permette di toccare il lato emotivo delle persone, aiutando ogni brand ad essere unico e facilmente identificabile nelle menti dei consumatori.
Un’impresa che si definisce creativa, ma che non ha ben identificato i suoi valori, è probabile che avrà delle difficoltà a preparare una strategia di contenuti che possa fare la differenza, basata sullo storytelling.
Intrattenere semplicemente il pubblico, non è l’obiettivo principale dello storytelling aziendale. Secondo gli esperti di questa pratica, la narrazione deve veicolare significati, e quindi per raccontare una storia unica, e sviluppare contenuti soddisfacenti, bisogna considerare altri elementi.
Da un punto di vista razionale lo storytelling deve:
Creare esperienze interattive.
Generare contenuti rilevanti ed utili.
Soddisfare gli obiettivi di comunicazione programmati.
Ottenere risultati
Da un punto di vista emozionale lo storytelling deve:
Sorprendere il pubblico.
Generare interesse ed aspettative.
Creare una relazione speciale, ovvero permettere al pubblico di identificarsi nel racconto.
Rendere più umano il brand.
Come creare uno storytelling unico secondo Werner Fuch
Questa è una delle domande chiave per qualsiasi content manager che vuole fare storytelling. Di storie ce ne sono molte, ma tra queste rischiano di inserirsi notizie poco veritiere, che non arrivano alle persone perché poco credibili.
Per testare l’efficacia di una storia, l’esperto di neuromarketing, Werner Fuch, suggerisce di tenere in considerazione i seguenti passi.
1. Qual è l’argomento principale da trattare? Vita e morte, arrivo e partenza, amore e odio, bene e male, sicurezza e paura, verità e menzogne, forza e debolezza, speranza e disperazione. Il racconto di una storia che ruota intorno alla contrapposizione di due elementi è uno degli elementi basilari del corporate storytelling.
2. L’impronta è importante: le storie possono riferirsi ad eventi delle nostre vite che ci hanno segnato. Ad esempio, eventi dell’infanzia e dell’adolescenza che fanno parte del comune modello di crescita. Non importa che si tratti di qualcosa di reale o realmente accaduta. L’importante che sia possibile. La verosimiglianza della storia fa sì che il messaggio che vuoi comunicare venga compreso, accettato, adottato e ricordato dal lettore.
3. I vari pezzi della storia sono ben collegati tra loro: il racconto deve essere collegato ad eventi rilevanti che possano evocare altre storie note ai lettori. Creare collegamenti facilita la comprensione del messaggio.
4. La struttura deve essere chiara e semplice per suscitare l’interesse del pubblico: deve contenere una introduzione, uno sviluppo, un punto culminante, e una fine.
5. La storia deve includere un eroe o un’azione eroica: le persone devono immedesimarsi in un eroe per dare un senso alla storia.
6. Deve esserci anche un antagonista: per ogni eroe, esiste un antagonista. La presenza di un antagonista rappresenta la conditio sine qua non per lo sviluppo della storia e l’identità del protagonista.
7. Il ruolo primario delle comparse: un eroe è percepito molto meglio se agisce con altri compagni che lo aiutano nelle sue avventure, mostrando contrasti nello stile e nel carattere.
8. Gestire nel tempo l’emozione da produrre nel pubblico.
9. Presentare dettagli: una storia per essere reale richiede la visualizzazione di alcuni dati specifici e concreti. Ciò incrementa la sua autenticità e offre certezze al pubblico.
10. Avere uno scopo ricreativo: la storia deve includere una fine che possa consentire al pubblico di identificarsi per ricreare la propria storia.
Fins ara!
Natalia Chiaravalloti Maduri
Bcntechlab Journalism #4: Quarta Lezione